Il propoli: il "collante" dell'ape "sociale"

 Dal libro "Il Propoli - l'antibiotico naturale" di James Fearnley (2003 Macro Edizioni), opera importante per tutti coloro che vogliono approfondire proprietà, usi e storia di questa sostanza, abbiamo tratto una buona parte dei testi rielaborati in questo breve articolo

La ricerca:

Secondo Farnley gli scienziati sono ormai convinti di come le medicine naturali funzionino in modo solistico e sinergico: è ormai comprovato che esse hanno migliore effetto se sono integre e naturali, mentre diminuisce quando sono sottoposte a raffinazione o ad altre elaborazioni.

K.L. Aagard ha affermato come la propoli sia un modo estremamente efficace di trasferire nel nostro organismo le proprietà del mondo vegetale. Non funziona come i farmaci chimici che vanno alla ricerca di batteri o virus nemici per distruggerli, ma stimola le capacità dell'organismo umano di difendersi da sé; nel suo libro "The Natural Product Propolis-The Way to Health" scrive: "Il propoli ha un effetto rivitalizzante sia nel regolare gli ormoni che dal punto di vista antibiotico. E' un potente stimolatore delle difese dell'organismo. Il propoli può essere usato da tutti, malati o sani, per proteggersi dai microrganismi patogeni".

Con Aagard ha collaborato il professor Remy Chauvin, dell'università La Sorbona di Parigi; già nel 1980, in un articolo apparso in American Chiropractor, scriveva: "[...] Il dato di fatto stupefacente è che il propoli d'ape ha un effetto neutralizzante del 100% sui batteri" e anche: "Con l'introduzione del propoli d'ape è possibile eliminare molti farmaci di origine chimica e i loro relativi effetti collaterali. Funziona innalzando la resistenza naturale dell'organismo alle infezioni stimolando le difese immunitarie. Ciò facendo, il propoli apporta anche vitamine e tutti i minerali essenziali, fra cui ferro, calcio, alluminio, manganese e silicio".

Quali sono i suoi componenti fondamentali?


Resine 45-55%
Cere e acidi grassi 25-35%
Oli essenziali 10%
Polline 5%
Altri composti organici e minerali 5%

Come per il miele, anche per la propoli i componenti possono variare a seconda delle specie vegetali visitate dalle api.

Le resine contengono la maggior parte degli almeno 40 flavonoidi presenti nel propoli mescolati a fenoli e acidi. Per quel che riguarda le cere, alcune di origine vegetale, altre prodotte dall'ape, sembra che si possano attribuire ad esse (almeno in parte) le proprietà del propoli nella cura delle ustioni. Da notare come nelle nostre produzioni le cere non vengono tolte dalla soluzione.

Ma cosa contiene esattamente?

Ad oggi sono state individuate nella propoli almeno 150 entità biochimiche, e molto probabilmente altre ancora si aggiungeranno alla lista nei prossimi anni.

Componente fondamentale sono i flavonoidi (sono presenti un po' ovunque nel mondo vegetale, specialmente in frutta e verdura). A proposito dei bioflavonoidi cito testualmente un estratto di un intervista fatta nel 1983 da Carlson Wade a Bent Havsten, allora rettore dell'università di Kiev e autore di numerose pubblicazioni sull'importanza della propoli. Havsten: "I bioflavonoidi del propoli hanno un effetto protettivo sulle infezioni da virus. Mi spiego. I virus sono racchiusi in un rivestimento proteico. Finchè questo rimane intatto il materiale infetto pericoloso rimane imprigionato ed è innocuo per l'organismo.

Noi abbiamo scoperto che un enzima, il quale normalmente rimuove il rivestimento proteico, rimane inibito: il materiale virale dannoso rimane quindi segregato. Il rivestimento proteico intorno al virus viene lasciato inalterato dai bioflavonoidi della propoli. Di conseguenza questi flavonoidi rendono inattivo il virus. E' come essere immuni al virus solo che ciò avviene attraverso la presenza dei flavonoidi nella propoli. [...] L'azione dei bioflavonoidi del propoli è quasi identica a quella dell'aspirina. Essi bloccano lo stesso enzima. Ma ha anche un vantaggio sull'aspirina, ed è che non ha effetti collaterali".

Commenta Fearnley: "Il virus, piuttosto che essere distrutto, viene reso innocuo, la stessa differenza che abbiamo tra la medicina naturale e quella allopatica: la medicina naturale, invece di distruggere le malattie, cerca di mantenere intatto l'equilibrio biologico dell'organismo".

Per finire citiamo alcune delle principali proprietà riconosciute dalle ricerche farmacologiche degli ultimi anni:

antibiotico, antinfiammatorio, antiallergico, antiacido, antivirale, fungicida, anestetico, analgesico, antiradioattivo, antisettico, antitumorale, antiossidante, immunostimolante.

Chiudiamo con un interrogativo acutamente posto dal più volte citato Fearnley:

"Il grande quesito oggi per la medicina moderna è se prodotti naturali come il propoli possono davvero contribuire a superare la grave crisi dovuta alla resistenza agli antibiotici".

Secondo i dati raccolti da Fearnley, per chi ne fa un uso costante è buona norma interrompere l'assunzione del propoli per una settimana ogni tre-quattro mesi, in modo da evitare che il nostro corpo possa abituarsi all'aiuto che gli fornisce il propoli e sia indotto ad "abbassare la guardia".

Abbiamo visto come il suo uso sia indicato nella lotta di molti disturbi e patologie; possiamo aggiungere che la ricerca scientifica ha ormai raggiunto incoraggianti risultati nella lotta di molte di queste: questo non vuol però dire che si debba abbandonare la medicina allopatica, ma si debba invece auspicare una forte collaborazione tra i due rami della medicina.

Siamo convinti che il futuro ci riserverà la gradita sorpresa di vedere il propoli come principale supporto alla medicina allopatica nella lotta a molti virus e batteri che si stanno dimostrando sempre più difficili da combattere.

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