orso bruno

L'orso bruno è tornato ad essere presenza costante nel panorama Alpino, in particolare nelle zone dell'Adamello-Brenta, dello Stelvio e ormai in ampie zone del Trentino nordorientale e meridionale, con vari avvistamenti anche nelle province limitrofe. Così come lince, lupo e sciacallo d'orato se è per questo.

La presenza in Trentino mette le sue radici in tempi ancestrali. Tuttavia un difficle rapporto con l'uomo lo ha portato, dopo l'urbanizzazione delle valli alpine, ad entrarvi per così dire in diretta competizione.

Alla fine degli anni '90 se ne registrano solo 5 esemplari nell'intero territorio alpino, portando a riflettere sull'importanza del mantenimento della biodiversità sull'intero areale.

Nelle zone dove ha sede la nostra azienda apistica e nelle zone immediatamente limitrofe dove sono dislocati i nostri apiari (Valle del Chiese / Adamello) la presenza dell'orso come antagonista dell'alveare è registrata alla fine delgli anni 60 con la distruzione di una apiario in paese: ricordiamo di come l'orso non sia ghiotto solo di miele ma anche di polline e covata. Negli anni 80 è registrata la presenza di orme sulla neve in una strada centrale del paese. Gli avvistamenti sono rari nei paesi ma l'orso è talvolta avvistato sull'Adamello. Storie, leggende di cacciatori, anctiche paure e un pizzico di scienza si incrociano da secoli intorno ai falò delle famiglie di montagna.

Nei primi ani 2000 con il progetto life ursus e l'introduzione di nuovi esemplari dalla Slovenia al fine di evitare l'estinzione dell'antico predatore nell'ambiente alpino (orso bruno alpino) è a noi chiara la necessità di provvedere alla protezione degli alveari con recinzioni apposite (recinti elettrificati) che agiscano da deterrenti.

Dopo varie scorribande da parte del plantigrato si è trovato un equilibrio al momento abbastanza interessante attraverso l'utilizzo di recinti con controrecinto esterno (come seuggerito dagli Sloveni che con l'orso bruno avevano iniziato un più o meno difficile rapporto di convivenza già anni fa) e attraverso l'adozione di centraline alimentate da pennello solare.

Pur essendo l'equilibrio sempre abbastanza difficile, non scordiamoci si ha pur sempre a che fare con un predatore scaltro e istintivamente temprato da ere di brutali battaglie senza sosta (read "Grizzly man"), il poter trovare delle soluzione gestibili segna la strada della possibile convivenza tra home sapiensa, apis mellifera e orso bruno.

L'entrata nel nuovo millenio, la consapevolezza dell'aver addirittura dato origine ad una nuova era geologica (l'Antropocene, "The age we made"), la nuova presa di posizione anche da parte di molti giovani ci pone senza dubbio davanti al dilemma della gestione sostenibile e della necessità di preservare la biodiversità ove possibile. Perchè a conti fatti, sul pianeta, da soli, ci si fa ben poco.